Si è da poco concluso il programma di interviste organizzato nell’ambito di #HubDivulgazione la rete di organizzazioni e associazioni che attraverso diverse forme di comunicazione, “traducono” argomenti scientifici complessi al grande pubblico raggiungendo ogni anno più di un milione di persone. Nell’arco di due settimane abbiamo avuto l’occasione di ascoltare le riflessioni di alcuni fra i loro rappresentati riguardo il rapporto tra pubblico e scienza attraverso le diverse modalità di divulgazione scientifica.
Tanti gli argomenti affrontati, dal metodo scientifico di Galileo Galilei, alla critica di Karl Popper, dalla funzione della Scienza, alla definizione di Divulgazione Scientifica che ad esempio per Luca Malinverno, di Biochronicles, consiste nel “metodo che ci permette di descrivere al meglio ciò che osserviamo. La nuova sfida – continua Luca – non riguarda tanto spiegare argomenti complessi ma far comprendere le implicazioni che tali argomenti hanno nella vita di tutti i giorni”. Di questo avviso è anche Gabriella Durante, Vicepresidente di Scienzintasca, secondo la quale “il compito del comunicatore scientifico è quello di suscitare curiosità, aprire la porta della scienza a chi non ha avuto la fortuna di approfondire alcuni argomenti” scegliendo magari quelli di cui possiamo fare esperienza diretta. Capita però, ci ricorda Marco Rocca, Presidente di Minerva, che le persone possano non essere interessate a ciò che abbiamo da dirgli, la sfida del divulgatore è allora quella di incuriosire, dare alle persone un motivo per ascoltarci. D’altronde, ci ha ricordato Francesco Marino, Vicepresidente di Minerva, di lavoro da fare ce n’è parecchio: “Carl Sagan diceva: viviamo in una società profondamente dipendente dalla scienza e dalla tecnologia e in cui nessuno sa nulla in merito a tali questioni”. Minerva – Associazione di Divulgazione Scientifica, fra le diverse attività organizza dei “caffè scientifici” per creare momenti di riflessione informali su argomenti di attualità. Ugualmente fa Zeus Associazione di Divulgazione Scientifica di Genova, prevedendo durante gli eventi, ha condiviso con noi Noemi Burgio, Vicepresidente dell’associazione, due momenti chiave: una introduzione ludico – didattica per poi passare subito alla pratica, organizzando giochi e attività interattive con l’obiettivo di coinvolgere attivamente il pubblico incrementando l’efficacia del processo di apprendimento.
Abbiamo anche analizzato, in alcuni momenti, la figura del divulgatore scientifico da un punto di vista introspettivo capendo che questa attività arricchisce il bagaglio professionale dello studioso sotto più punti di vista trovandosi ad approfondire argomenti sui cui magari non si sarebbe soffermato. Chiara Grasso e Christian Lenzi fondatori di EticoScienza ci hanno raccontato come per loro la scelta di una tematica da trattare, su cui fare attività di divulgazione scientifica, sia sempre “un momento di arricchimento, di ricerca, di approfondimento” che li lega a quell’argomento. Ugualmente ha risposto Salvatore Riggio, consigliere di Zeus, per il quale fare attività di divulgazione scientifica significa arricchirsi sotto due punti di vista: ulteriori stimoli per essere sempre aggiornati e un confronto continuo con un pubblico sempre diverso. Per affrontare questo lavoro impegnativo, “la chiave è avere la passione di imparare”, ci ricordato Andrea Moccia, fondatore di GeologiaPop. Negli ultimi due anni – prosegue Andrea – non ho mai studiato così tanto, materie che non mi sarei mai immaginato di approfondire come la fotografia, il montaggio video, la comunicazione, il social media marketing, il teatro, la dizione e molto altro. La condivisione della sua esperienza ci porta ad aggiungere un ulteriore obiettivo dell’attività del divulgatore scientifico che non è solo quello di “raccontare alcuni argomenti a chi magari non li conosce per nulla nella maniera più semplice possibile, senza banalizzare (ricordandoci che non è mai facile essere semplici senza essere semplicistici), ma anche quello di portare all’attenzione di tutti attività professionali di ricerca, nel suo caso quella del Geologo, sulle quali occorre continuare ad investire perché importanti per il progresso della società.
Un altro aspetto che abbiamo affrontato con interesse è stato quello della “critica”. Spesso confrontandosi con platee sempre diverse può capitare che lo stile o gli argomenti portati avanti dal divulgatore scientifico vengano criticati, talvolta anche duramente in particolare sui social network. Capita spesso a chi è impegnato quotidianamente in un’intensa attività di contro disinformazione come nel caso di Missione Scienza. Tuttavia, secondo Emanuele Falorio, membro del team, rispondere d’istinto a tali critiche non è mai la strada giusta da seguire anzi – continua Emanuele – “è una nostra responsabilità se il messaggio che si voleva trasmettere non è stato sufficientemente chiaro”. Dello stesso avviso Giacomo Vallarino di Zeus, il quale ritiene che alle critiche si debba rispondere “con le ragioni della scienza, ovvero gli strumenti per approfondire gli argomenti trattati, stabilendo così un dialogo costruttivo”. Anche per questo, quando si affrontano “temi caldi” che riguardano magari posizioni ideologiche, occorre verificare con molta attenzione le fonti, ci ricorda Giulio D’Onofrio di Missione Scienza, è un modo serio e indispensabile per creare fiducia rispetto la nostra attività.
In alcuni casi proprio l’attività di divulgazione scientifica ha trasformato le organizzazioni in vere e proprie aziende. Quanto è quanto accaduto a Starting Finance che dopo aver creato una solida community di migliaia di appassionati ai temi economico finanziari è pronta per aggiungere un ulteriore servizio alla loro già vasta gamma di offerte. Consisterà, ci ricorda Edoardo Scirè, Responsabile dell’area Formazione e delle ricerche, in un simulatore dei mercati finanziari con dati reali, attraverso il quale gli appassionati potranno mettere in pratica le regole teoriche apprese. Un progetto concreto e orientato anche alla sensibilizzazione verso argomenti che riguardare in più occasioni la vita di ognuno di noi, ci ha ricordato Simone Conti, Responsabile della gestione della piattaforma e dell’analisi dei dati, e sui quali è importante essere correttamente informati per compiere delle scelte consapevoli.
Simili obiettivi, seppur in altri ambiti, quelli che intende raggiungere Sara Tortorella, fondatrice e responsabile delle attività di comunicazione di SeedScience, che ci ha spiegato come per lei l’attività della divulgazione scientifica sia importante per trasmettere un approccio rispetto ai nuovi argomenti in modo da stimolare un dialogo con l’interlocutore e arrivare insieme ad una soluzione. Il progetto SeedScience, il cui obiettivo è quello di trasferire nuovi metodi di insegnamento ai professori delle scuole locali nei Paesi Africani, rappresenta un’ulteriore opportunità per vivere una bellissima esperienza nel mondo variegato della divulgazione scientifica che può anche portare benefici che vanno oltre l’apprendimento di un nuovo concetto, ci ricorda Michele Raggio, fondatore e coordinatore del progetto SeedScience. “Spesso – ci ha raccontato Michele – nelle aree in cui lavoriamo utilizzare un metodo di insegnamento che diverta i ragazzi e li spinga a insistere con i genitori nel voler andare a scuola, contribuisce a diminuire diversi problemi circostanti” tra cui ad esempio il lavoro minorile.
Al termine di ciascuna intervista, “dietro le quinte”, quando si attenua quel pizzico di tensione che ogni diretta più o meno seguita trasmette, la passione con cui ciascuno porta avanti il proprio progetto è contagiosa. Spesso è capitato di rimanere connessi per più di un’ora parlando di alcuni argomenti trattati e degli sviluppi che da lì a poco le organizzazioni affronteranno. Ritengo che questi sentimenti debbano essere condivisi nell’ottica di stabilire importanti sinergie che certamente sono in linea con gli obiettivi che il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica intende perseguire. Per questo motivo lanceremo presto una nuova call orientata ad allargare il perimetro di #HubDivulgazione coinvolgendo le ulteriori organizzazioni interessate e attive in quest’ambito.
Francesco Dosi
Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica – Giancarlo Dosi
Le interviste in versione integrale sono sul canale youtube del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica.
Per maggiori informazioni: info@premiodivulgazionescientifica.com
Per scoprire di più sulle organizzazioni che fanno parte della rete Hub Divulgazione: il portale dei divulgatori
Il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica è organizzato dall’Associazione Italiana del Libro. Main Partner del Premio sono BPER Banca e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Patrocinano la manifestazione l’AIRI (Associazione Italiana per la Ricerca Industriale), l’UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) il Comune di Roma, l’Uninettuno (International Telematic University), l’Istituto Italiano dell’Enciclopedia Treccani e la rete de I Parchi Letterari.